L’utilizzo efficace ed efficiente delle risorse è un concetto basilare in ogni attività e diventa centrale nell’ambito sanitario. In questo senso, l’appropriatezza prescrittiva rappresenta un cardine del sistema sanitario perché da essa dipende la qualità del servizio reso al paziente dal punto di vista medico ma anche la sostenibilità economica e, più nello specifico, la possibilità di rendere più efficiente il sistema, a partire dalla riduzione delle liste di attesa.
In generale, nell’ambito dei servizi sanitari, con "appropriatezza” si indica una cura che massimizzi il beneficio per il paziente e minimizzi il rischio. L’appropriatezza prescrittiva si traduce nella giusta e corretta applicazione delle prestazioni mediche, si definisce a partire dalla diagnosi del paziente e dal suo stato di salute generale, si basa sulle evidenze scientifiche e sulle linee guida cliniche più aggiornate.
Se non viene rispettata, può generare prima di tutto un problema al paziente (non solo dal punto di vista economico), ma anche uno spreco di risorse e l’allungamento delle liste di attesa per prestazioni che sono richieste nonostante non siano necessarie o adeguate. Migliorare l’appropriatezza prescrittiva, viceversa, aumenta l’accessibilità ai servizi, l’equità, l'efficienza e l'efficacia del sistema sanitario.
Come incidere per migliorare l’adeguatezza prescrittiva? I fattori in gioco sono molti, a partire da una formazione continua specifica del personale medico. Inoltre, è utile il monitoraggio delle prescrizioni effettuate, per verificare eventuali discrepanze rispetto alle linee guida cliniche e per valutare interventi correttivi. L’innovazione tecnologica, con strumenti digitali ad hoc, può infine supportare sia il personale medico nella decisione migliore rispetto all’appropriatezza prescrittiva, sia il decision maker per il controllo della situazione a partire dai dati e per la messa a punto delle strategie correttive più adatte.
In ogni decisione, la disponibilità delle informazioni giuste e più aggiornate fa la differenza rispetto al risultato atteso. Ecco perché è fondamentale, anche per l’appropriatezza prescrittiva, che il personale medico possa disporre di tutte le informazioni necessarie all’anamnesi, alla diagnosi e alla prescrizione migliore per il paziente.
In un approccio olistico e data driven in cui si punta sulla patient centricity, il paziente è “l’unità minima” di aggregazione di tutte le informazioni: grazie a questo sistema e agli strumenti digitali che lo applicano, tutte le informazioni relative al paziente, dal primo contatto al ritiro dei referti, possono essere registrate e consultabili tramite un software che presenta un dato arricchito di tutte le informazioni rilevate.
Al personale medico che interroga il sistema si presenta dunque un quadro più completo e ampio del paziente, a cui si può affiancare un’applicazione che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire un’ulteriore analisi automatizzata e predittiva, ampliando ancora di più gli strumenti a disposizione del personale medico per migliorare l’accuratezza prescrittiva.
Grazie all’analisi dei big data a all’applicazione dell’intelligenza artificiale, con gli strumenti digitali giusti si possono monitorare i flussi delle prestazioni prescritte e individuare incongruenze rispetto alle linee guida o alla normale attività.
Avere la possibilità di evidenziare le anomalie in modo automatizzato, immediato ed efficace permette al decision maker di intervenire in modo strategico e puntuale. Inoltre, utilizzando analisi predittive, è possibile agire a priori in modo mirato e mettere in atto, per tempo, le strategie gestionali per diminuire le prestazioni non necessarie.
In questo modo, dunque, l’innovazione e gli strumenti digitali giusti applicati all’appropriatezza prescrittiva, contribuiscono a ridurre le liste di attesa e ad aumentare l’efficienza dell’intero sistema.