La cultura dei dati in Sanità condivisa a tutti i livelli è la leva per portare innovazione nelle strutture ospedaliere, sfruttando il patrimonio informativo a disposizione in un’ottica strategica volta a migliorare l’efficienza.
Tuttavia, fattori imprescindibili sono un diffusa consapevolezza dell’importanza di una governance di tipo “data-driven” e la conseguente adozione di strumenti tecnologici idonei per attuarla. Infatti, solo comprendendo il valore dei dati che ogni giorno vengono raccolti e utilizzando le soluzioni adatte ad analizzarli e renderli fruibili, diventa possibile trasformare i processi interni ed esterni all’ospedale attraverso la digitalizzazione. Le ricadute benefiche sono per la struttura sanitaria stessa sia per i pazienti che si avvalgono delle prestazioni cliniche.
Verso una piena consapevolezza del potenziale dei dati in Sanità
I dati in Sanità arrivano da fonti numerose e molto diverse tra loro: anamnesi e anagrafica dei pazienti, numero di accessi, le richieste di esami, le prescrizioni dei medici, i risultati clinici, l’avvio e la conclusione di percorsi terapeutici, le voci di budget dell’ospedale, il tempo delle prestazioni del personale. Il tutto ricavato da supporti differenti, per esempio dalle cartelle cliniche, dai ticket, dalle radiografie, perciò i dati si presentano come numeri, parole, immagini.
Per avere un’idea della quantità di informazioni a disposizione delle strutture sanitarie, a livello macroscopico, si pensi che nel 2012 il volume mondiale di tutti i dati del settore sanitario ammontava a 500 petabyte, mentre nel 2020 gli analisti stimavano fosse di 25.000 petabyte, come viene spiegato in un paper1 dell’IDC – International Data Corporation firmato da Silvia Piai e Massimiliano Claps nel settembre 2013.
Per gli esperti, dietro questa crescita c’è la diffusione di strumenti digitali e l’utilizzo di contenuti multimediali, come immagini e video che hanno contribuito al volume delle informazioni in rete. È facile dunque comprendere come anche le singole strutture sanitarie abbiano a disposizione un vero e proprio tesoro, la cui valorizzazione deve diventare una priorità per affrontare in modo strategico scelte volte a una maggiore efficienza nell’erogazione dei propri servizi. Per andare in questa direzione, il primo cambiamento deve essere culturale.
Dati in Sanità, nuovi approcci durante la pandemia
La consapevolezza del potenziale dei nuovi strumenti digitali è cresciuta in modo particolare nel corso del 2020, con l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di coronavirus. Come spiegano i numeri2 dell’Osservatorio Innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano, l’impellente necessità di erogare prestazioni garantendo la sicurezza del personale e dei pazienti ha accelerato la trasformazione digitale dei processi in ambito sanitario, sia per quelli che riguardano i cittadini sia del personale e delle strutture.
Nel contesto dell’emergenza, la gestione digitale dei dati ha fornito supporto concreto nel monitoraggio della pandemia, ad esempio attraverso l’impiego di strumenti di analisi dei flussi informativi quotidiani per tenere aggiornate le autorità e la popolazione sull’andamento epidemiologico. Non solo: i dati hanno anche permesso alle diverse realtà locali di attuare strategie ad hoc per coordinare le attività sul territorio, come l’impiego di strumenti di telemedicina per tenere sotto controllo i soggetti in quarantena, occupandosi da remoto dei pazienti: una risorsa preziosa, considerando l’affollamento delle terapie intensive. La digitalizzazione dei processi e l’analisi dei dati rappresentano infine anche un elemento importante durante la campagna vaccinale, con lo scopo valutare l’andamento e gestire prenotazioni e accessi.
I vantaggi dell’uso dei dati in Sanità
La situazione attuale ha messo in luce gli innumerevoli vantaggi che data quality, data analysis e metodologie e strumenti per il Big data management in Sanità possono portare nel sistema. Oltre la pandemia, la data driven governance è di supporto nelle attività di ogni giorno delle aziende sanitarie e gli stessi utilizzi che si sono resi indispensabili a livello macroscopico possono essere impiegati anche per singole realtà più piccole.
Questo approccio si traduce nella possibilità di avere sempre sotto controllo in modo scientifico pregi e difetti dell’attività della clinica, per poter porre rimedio alle lacune e, allo stesso tempo, potenziare i punti di forza. Con un obiettivo ben chiaro: maggiore efficienza, ponendo sempre il paziente al centro.
1 Fonte: IDC – International Data Corporation
2 Fonte: Osservatorio Innovazione digitale in Sanità