L’approccio eHealth (o sanità digitale) promette di cambiare radicalmente la sanità attraverso un nuovo modello che pone le basi per un percorso sempre più efficiente e su misura. Questo nuovo approccio, che si traduce nell’applicazione della tecnologia alla sanità, comporta molteplici benefici. Primo tra tutti, un risparmio di tempo per medici e operatori: i sanitari, sgravati dalla parte amministrativa del lavoro, hanno più tempo a disposizione da dedicare ai pazienti, che ricevono dunque un’assistenza di maggiore qualità.
La sfida di questo nuovo approccio eHealth è dunque quella di raggiungere una governance sanitaria data driven, che permetta un percorso sempre più personalizzato e basato sui dati.
Sebbene in Italia i tentativi di digitalizzazione siano ancora timidi, sono partite le prime sperimentazioni, che riguardano algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning in grado di supportare i clinici nella diagnosi e nel monitoraggio dei pazienti. Inoltre, con l’internet of Things (IoT) gli strumenti tradizionalmente utilizzati in medicina sono collegati in rete e trasmettono i dati senza che il medico si trovi dal paziente.
L’approccio eHealth è inoltre favorito anche dal PNRR, che destina risorse specifiche per la digitalizzazione della sanità. In particolare, sono previsti oltre 4 milioni di euro per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero e più di 1,6 miliardi per il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica.
Più tempo per il paziente con l’approccio eHealth
Secondo un recente report dell’Osservatorio Innovazione digitale in sanità, cartella clinica elettronica e telemedicina rappresentano i due ambiti principali di investimento del 2022 per quanto riguarda la sanità digitale.
Tuttavia, il documento evidenzia come nell’ultimo anno l’utilizzo della telemedicina sia calato significativamente rispetto al 2020: nel 2021 infatti ne ha fatto ricorso il 26% dei medici specialisti e il 20% dei medici di medicina generale, contro rispettivamente il 47% e il 39% del 2020. Secondo gli esperti, la causa è da cercarsi nella volontà – da parte di medici e operatori sanitari – di interventi più strutturati in ambito digitale: non più soluzioni di emergenza, ma percorsi codificati e riconosciuti.
Un approccio eHealth, dunque, amplia il ventaglio di professionisti a disposizione del paziente, aumenta la collaborazione tra operatori sanitari, li libera da alcune attività tecnico-burocratiche e permette loro di dedicarsi maggiormente al rapporto con il paziente, che sia in presenza o da remoto.
La digitalizzazione promette inoltre di ridurre il periodo di ospedalizzazione ricorrendo a dimissioni protette: il paziente può essere seguito a distanza grazie alla teleassistenza. Una volta a casa, è costantemente seguito da remoto al proprio domicilio ed eventualmente richiamato in struttura nel caso in cui le sue condizioni di salute peggiorino. Questo comporta una riduzione dei costi e un’ottimizzazione del tempo dei clinici.
Migliorare gli outcome grazie all’approccio eHealth
Le soluzioni digitali sono in grado di aumentare la prevenzione e migliorare gli esiti clinici. L’approccio eHealth permette infatti di individuare cluster di pazienti da sottoporre a screening senza che il medico di medicina generale effettui manualmente la selezione. Questo sistema fa sì che gli specialisti seguano al meglio l’evoluzione e gli effetti dei protocolli utilizzati, migliorandoli laddove necessario.
In aggiunta alla prevenzione, l’approccio eHealth può essere utilizzato nella strutturazione del percorso terapeutico: la digitalizzazione consente, dati alcuni parametri clinici, di stratificare meglio e più velocemente le coorti di pazienti che devono sottoporsi a un certo trattamento, permettendo di tracciare in modo più efficace e personalizzato il progresso di ciascun paziente.
Infine, l’approccio eHealth può essere utilizzato anche a supporto del personale amministrativo, per esempio nella gestione dell’accettazione agli sportelli di una struttura: utilizzare un sistema digitalizzato significa velocizzare tale processo, comunicando in tempo reale eventuali ritardi e riaccodando in modo automatico chi ha perso il proprio turno. Poter contare su una soluzione in grado di conoscere il numero di persone in coda, inoltre, permette di modulare in modo più efficiente l’apertura degli sportelli, consentendo un risparmio di tempo ed energie al personale e una migliore esperienza per l’utente.