L'importanza di mettere il paziente al centro nella digitalizzazione dei percorsi di cura

Artexe il 2 luglio 2024

È un dato di fatto che, finora, i modelli di servizio sanitario hanno spesso richiesto al paziente di navigare attraverso sistemi complessi per ricevere diagnosi, trattamenti e consigli medici. Oggi, però, l’evoluzione tecnologica consente di disporre di tutti gli strumenti necessari per rivedere tutte le dinamiche e avviare un’assistenza sanitaria che consenta di mettere il paziente al centro nei percorsi di diagnosi e cura, costruendo i sistemi intorno alle sue esigenze e preferenze, dando priorità alla qualità dell’esperienza. Alla base di questa rivoluzione ci deve però essere la capacità di effettuare un reale processo di digitalizzazione, che porti a usare in modo efficace i dati disponibili presso le strutture sanitarie.

 

Mettere il paziente al centro per un’assistenza più personalizzata

Secondo uno studio di LEK Consulting, entro il 2025 il totale di dati sanitari raccolti a livello globale raggiungerà i 10.800 exabyte, con un tasso di crescita annuo del 36%. È un trend senza eguali che supera in velocità i settori che tradizionalmente producono più dati, come manifatturiero, servizi finanziari, media e intrattenimento. La rapidità di questa crescita è principalmente dovuta all'incremento dei dati registrati dalle cartelle cliniche, dalle nuove tecnologie di imaging (compresi video e diagnostica digitale) e dall'aumento delle informazioni raccolte tramite dati fisici e biologici. Vanno poi considerati anche i dati provenienti da fonti esterne alla struttura sanitaria, come dispositivi digitali indossabili e tecnologie di monitoraggio remoto o domestico.

A fronte di questa mole di dati raccolti non stupisce che ci sia un’alta aspettativa nei confronti di un’assistenza personalizzata, capace di mettere il paziente al centro. La conferma arriva dal rapporto Censis-Janssen dove emerge che le persone vogliono essere sempre più coinvolte e partecipare alle decisioni in merito alla propria salute. I numeri dicono che il 94,3% dei cittadini si attende una maggiore personalizzazione delle cure e il 92,9% percorsi di cura modulati sulle esigenze personali, dal domicilio al territorio fino agli ospedali. Un importante contributo per raggiungere tale risultato per il 94,7% degli italiani dovrebbe arrivare dalla possibilità di liberare i medici da eccessivi carichi burocratico-amministrativi per restituirgli tempo da dedicare ai pazienti. In aggiunta, quasi l’80% degli italiani ritiene sia necessario incrementare le competenze digitali degli operatori sanitari e di caregiver. 

 

Priorità alla qualità dell’esperienza

Un approccio sanitario che tende a mettere il paziente al centro dei percorsi di cura dà priorità all'esperienza della persona e a un impegno multidimensionale dei team, comportando un coinvolgimento più olistico del paziente stesso. Va da sé che riuscire ad aumentare l'accessibilità e favorire il dialogo con il medico non significa solo riservare al paziente un’esperienza più soddisfacente, ma anche ottenere migliori risultati nell'assistenza sanitaria nel suo complesso. Che può diventare anche più accessibile e conveniente, perché il cittadino può ricevere servizi specialistici nel comfort della propria casa.

Non solo. L'assistenza sanitaria a domicilio è anche vantaggiosa per l'intero ecosistema, in quanto si riserva il letto dell'ospedale a chi necessita di cure più intensive, riducendo in questo modo i costi complessivi dell'assistenza sanitaria.

Per raggiungere tali obiettivi, le strutture sanitarie devono valutare investimenti in tecnologia per promuovere l'innovazione nelle operazioni incentrate sul paziente.

Favoriti anche dagli stanziamenti previsti dal PNRR, per consentire l'erogazione di un'assistenza sanitaria personalizzata i fornitori di servizi sanitari stanno adottando nuove tecnologie che vanno dall'analisi avanzata alle funzionalità cloud, oltre a una serie di strumenti per migliorare la pianificazione, amministrare i dipendenti, i processi finanziari e facilitare il CRM. E si sta anche guardando all’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA).

 

Le basi per abilitare le innovazioni

Uno studio McKinsey ha rilevato il crescente impatto di diverse tecnologie sui sistemi e sui servizi sanitari, tra cui l'IA generativa (per incrementare la produttività e lo sviluppo dei contenuti) e l'IA applicata, per migliorare la classificazione, la previsione e il controllo all'interno dei processi sanitari e le tecnologie di fiducia digitale che garantiscono il mantenimento della fiducia durante l'esperienza del paziente.

Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, gli operatori sanitari devono gettare le basi tecnologiche necessarie ad abilitare l'integrazione delle innovazioni sanitarie.

La trasformazione digitale del settore sanitario si realizza attraverso una serie di tecnologie incentrate sul paziente, che vanno dal miglioramento dei dati sanitari e degli analytics alle operazioni intelligenti. A ciò si deve affiancare una maggiore responsabilizzazione degli operatori sanitari.

I risultati di questa trasformazione possono essere percepiti attraverso il coinvolgimento dei pazienti, la diagnosi e un'esperienza di cura più ampia, nonché la capacità dei fornitori di convertire i dati sanitari in informazioni sulla salute per migliorare i risultati dei pazienti.

Le competenze digitali e, ancor di più, i dati diventano quindi il fulcro di un’assistenza sanitaria capace davvero di mettere il paziente al centro. Si deve sviluppare una cultura a livello di struttura sanitaria che porti a considerare il dato come un bene comune e che non sia più rinchiuso in silos di pertinenza dei singoli dipartimenti, rendendo difficile la condivisione e quindi l’analisi congiunta.

Gli strumenti per raccogliere ed elaborare i dati dei pazienti sono disponibili, ma solo un reale coinvolgimento e impegno di tutta la struttura può consentire di estrarre da tali dati le informazioni utili a migliorare l’assistenza.

 

La digitalizzazione deve andare oltre la tecnologia

Le prove a favore di un modello di assistenza sanitaria che può maggiormente mettere il paziente al centro sono evidenti. Le persone vogliono informazioni più curate, più impegno da parte degli operatori sanitari e risposte rapide alle domande. Tuttavia, non si tratta solo dei pazienti e nemmeno unicamente di rinnovare l’infrastruttura informatica. L'assistenza sanitaria è uno sforzo collettivo e, sebbene l’attenzione sia principalmente rivolta ai pazienti, se si vuole raggiungere l’obbiettivo la trasformazione digitale deve andare ben oltre le apparecchiature e riguardare l’intero personale della struttura. Per questo può essere un percorso impegnativo, in cui è utile farsi supportare da partner in grado di suggerire soluzioni pertinenti, convenienti e “coinvolgenti”, che offrano un valore tangibile per raggiungere il traguardo di mettere il paziente al centro nei percorsi di cura.

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